C'è un tre nella sua vita
un trespolo
un tremendo ghirigoro
di soluzioni anticipate
una tresca,
c'è un tre che dissimula
perfezione
e la alletta;
volge la paffuta
iridescente
espressione sorniona
alla guardia del sapore,
il manto rossastro
che ricopre i desideri.
C'è un numero di trucchi
ispirati alla sua condizione
vergine di vita
acume tra le righe.
Si inceppa nel treno delle
ripetizioni rituali,
trecce di allusioni
reste riposte tra vecchi
arnesi smessi.
C'è un treppiedi cementato
sul faraglione, da cui guarda
passare pericoli per altri
saluta il ciclo
normali conseguenze
dell'essere concepiti.
C'è un passo triplice
nella cadenza. Trittico
delle ignare sottigliezze.
Ovunque a galla, silenziosa
armata di fantasie
avvolta di pelli succinte.
C'è un podio d'onore,
la ribalta del suo giusto
bisogno di movimento
che aspetta, lavato dal vento
scheggiato dalle tiepide
mani voluttuose.