lunedì 22 dicembre 2014

questo è il paese delle acque ferme
il paese delle memorie cortocircuitate
del lassismo morale
della voglia di forca
di padri severi
di madri servili
di figli destinati a seguire
percorsi prestabiliti
siamo il paese delle opere incompiute
delle verità cangianti
dei misteri perenni
della giustizia parziale
dei sotterfugi, della violenza
di una viglliaccheria fatta sistema
di un posto per tutti
per chiudere un occhio e forse due
non sappiamo fare pulizia
dei fantasmi del passato
li risvegliamo
con la tv-seduta spiritica
usata come un barbiturico
lanciata come una granata.
Questo è il paese dei delitti.
Il paese dei tradimenti.
E' il paese dell'ipocrisia.
è la culla dell'abuso.
Se ci restiamo
è perché qualcuno
alla nascita
si è dimenticato di
tagliarci il cordone ombelicale
questo è il paese che ci troviamo
e nonostante tutto
non sappiamo ancora che farne

venerdì 12 dicembre 2014

CI SEI

"Del taglio che dài ai tuoi affetti
della forma che hanno preso le tue mani
dei baci che centellini a bocca chiusa
e di tutte le particolari inezie
che non senti più di poter condividere.
Di questo e di altro sono fatte le nostre parole."

sabato 15 novembre 2014

Non puoi più guardarti
hai visto tutte le smorfie
le moine, i segni d'espressione
che spaccano il tuo viso 
risucchiando la tua pura verità,
quella che aspetta in un angolo
le gambe incrociate e 
il dito sulla bocca
come a chiedere silenzio.
I tuoi occhi sono asciutti di sabbia
graffiante. Hanno spalancato una
volta di troppo la strada allo stupore. 
Si sono intrecciati e stentano a
ricomporsi. E resti a giocare
distratto con quella insistente
domanda che non riesci
a formulare. Se sei ancora un
terreno su cui poter lavorare.
Se hai ancora dentro di te
le forze per fare un nuovo progetto
e dare credito alla sua 
capacità di vivere oggi il tuo futuro.
Se ci sei, se non ti sei liquefatto,
se non hai perso la vita, se c'è
vibrazione, ritmo. 
E ti occupi, ti raggomitoli, 
vai dove ci sono pezzi
e oggetti di un'epoca che tu
non sai di aver vissuto. 
E se eri tu, è ormai tardi
per ricordare. 
Non ti resta che chiudere la bocca
e girarti. Neanche salutare. 
Non vale la pena. Ci vuole ben altro
e sei stufo di aspettare. 
 

mercoledì 18 giugno 2014

Corpo

Ed è la punta dei capelli
sollevata appena
mentre si gira sinuosa
sorvolando con gli occhi la sala
a sfiorarti
mentre ancora stai cercando
di deglutire le tue parole
e darti una forma qualsiasi.

Ti sei abituato. Hai dimenticato
la differenza. Sei pienamente
nel tuo equilibrio, sparito,
lontano da ogni tradimento.
All'insaputa. 
Hai eliminato a monte
la furtiva campagna di denigrazione
il ratto dell'immeritato premio. 

Giorni di confessioni, sudate e 
dal suono lievemente fasullo.
Sei pronto alle voci che ti
accusano. E fai segno di no
con la testa. Non è la strada. Non è
questo, il modo, di trovare
la presenza. 

è un circuito di onde sonore
una cataratta cristallizzata
quella morbida assenza 
relativamente rassicurante. 
Sei rimasto fermo. Ma c'è
un movimento, sensuale 
e minaccioso; ti assorbe
stanco di stringere i denti.

Ed è ormai tempo di arrendersi.
Prima che la bocca si secchi.
Per smettere di urlare al silenzio. 
La vedi, quella figura, che
prova a incarnarsi. E anche se
malata, la lasci avvicinare. 

 

lunedì 10 marzo 2014

In una foglia





"In una foglia 
che si affaccia
da un ramo spoglio
c'è la passione
che cerco
in ogni essere umano."
Hai voluto guardarla negli occhi
e capire se le tue dita inizavano a tremare
cuspidi di un'onda a mezza costa
Ti sei sfilato il guanto della sfida
fiero e battagliero
fino a scoprire che non potevi
che perdere. 
 
 

sabato 22 febbraio 2014

non lo diciamo

è un contrassegno
una nota spese
la tua risposta
è gelida
le tue mani trasudano
rigidezza, chiusura
ma avevamo fatto 
un patto segreto
c'era un accordo
di viverci per migliorare
per non superare
certi confini
per cercare di sentirci 
a nostro agio
liberi di esprimerci
lontani dai giudici facili
per la voglia di stare insieme
di guardarci crescere
e di non risparmiarci
per non vivere la vita 
con le braccia rattrappite
i pugni chiusi
la bocca stretta
e poi 
non siamo più riusciti
a ricordarci
di quanto era facile
anche senza l'obbligo
di durare in eterno
e dirci anche
quando uno dei due 
avrebbe sentito la fine
arrivare con la sua
ventata secca
che scaccia l'amore. 
Non ci siamo detti
nulla
siamo andati avanti
e ora siamo qui
a cercare di capire
se una stretta di mano
o un abbraccio, lungo
e gentile; un'occhiata
un sorriso
quale possa essere
la parola non detta
che ci farà capire.

martedì 18 febbraio 2014

e la luce che si insinua

tra le ferite delle tende 

lo trova sveglio

gli occhi spalancati

su un libro elettronico

una penna virtuale

annota sogni dissolti

la sua gota calda

chiede un'altra ora di sonno

tornare al sorriso

che aveva trovato

un sottofondo

un lieve sospiro 

e il giorno lo prende

non può aspettare. 

mercoledì 1 gennaio 2014

C'è un tre nella sua vita
un trespolo
un tremendo ghirigoro
di soluzioni anticipate
una tresca,
c'è un tre che dissimula
perfezione
e la alletta;
volge la paffuta
iridescente 
espressione sorniona
alla guardia del sapore,
il manto rossastro 
che ricopre i desideri.
C'è un numero di trucchi
ispirati alla sua condizione
vergine di vita
acume tra le righe. 
Si inceppa nel treno delle
ripetizioni rituali,
trecce di allusioni
reste riposte tra vecchi
arnesi smessi.
C'è un treppiedi cementato
sul faraglione, da cui guarda
passare pericoli per altri
saluta il ciclo
normali conseguenze 
dell'essere concepiti.
C'è un passo triplice 
nella cadenza. Trittico
delle ignare sottigliezze. 
Ovunque a galla, silenziosa
armata di fantasie 
avvolta di pelli succinte. 
C'è un podio d'onore, 
la ribalta del suo giusto
bisogno di movimento
che aspetta, lavato dal vento
scheggiato dalle tiepide 
mani voluttuose.