Vorrei sapere dov'erano lorsignori
over 60 quando questo paese
avrebbe iniziato la sua discesa morale.
E chiedo anche
che mi si dica
quando, in quale epoca
è esistito un paese moralmente
limpido, puro, esemplare
quando, è avvenuta
questa amnesia di cui sembrano
tutti, non essersi accorti.
Questi signori, maestri saggi
di una moralità che non conosco,
non hanno forse assistito immobili
allo scippo del futuro
e al parcheggio dell'esistenza?
Ma forse non è questo il modo,
il lamento ripetitivo, che potrà suggerire
soluzioni a noi che troppo spesso
aspettiamo, ci guardiamo attorno
con timore, riserva, senza la forza
di sostenere una verità
e sperando che forse
potremo trovare una piccola
idea.
Avete da insegnare... ma non
sembrate consapevoli di averci
lasciato voi questo spazio ristretto
di sorrisi irrigiditi e pacche sulle spalle.
Siete stati i complici distanti e alteri
o forse no.
Sono io che non vi capisco
e che vorrei qualcosa
che voi non potete darci.
A parte le lezioni di vita,
e quello sguardo severo
che sembra accusarci
della nostra incapacità di ribellarci
e inventare
staccare la spina e partire.
E allora, vorrei non avermi mai incontrati.
Vorrei che il tempo potesse
guardarsi alle spalle
e perdere il conto delle ore
rubarsi istanti
corrodersi come una cavitazione
cronologica.
E ristabilire un'ordine delle cose
quello che sembra voi abbiate
vissuto e respirato.
E staccherò la spina. Sì
smetterò di ascoltare. Ascoltarvi.
Guarderò le vostre labbra
rugose che si muovono
irrigidendosi in movimenti
sempre quelli
ripetitivi
noiosi
soffiati.
E riderò di voi dall'altra parte della barricata.
Da dove per quanto limitati
imperfetti
e fangosi
si tenta di dare un senso
levitante al sospiro volatile.
Dove andremo non è chiaro
e forse non arriveremo neanche
a una destinazione riconoscibile
ci riconsoleremo
con l'assenza di un'eco
incessante e scarnificante.
E nel silenzio
costruiremo una nuova visione
dove la pedagogica impronta
smetterà di schiacciare
ogni ombra di creatività
nelle tenebre di un rancore
anziano.
over 60 quando questo paese
avrebbe iniziato la sua discesa morale.
E chiedo anche
che mi si dica
quando, in quale epoca
è esistito un paese moralmente
limpido, puro, esemplare
quando, è avvenuta
questa amnesia di cui sembrano
tutti, non essersi accorti.
Questi signori, maestri saggi
di una moralità che non conosco,
non hanno forse assistito immobili
allo scippo del futuro
e al parcheggio dell'esistenza?
Ma forse non è questo il modo,
il lamento ripetitivo, che potrà suggerire
soluzioni a noi che troppo spesso
aspettiamo, ci guardiamo attorno
con timore, riserva, senza la forza
di sostenere una verità
e sperando che forse
potremo trovare una piccola
idea.
Avete da insegnare... ma non
sembrate consapevoli di averci
lasciato voi questo spazio ristretto
di sorrisi irrigiditi e pacche sulle spalle.
Siete stati i complici distanti e alteri
o forse no.
Sono io che non vi capisco
e che vorrei qualcosa
che voi non potete darci.
A parte le lezioni di vita,
e quello sguardo severo
che sembra accusarci
della nostra incapacità di ribellarci
e inventare
staccare la spina e partire.
E allora, vorrei non avermi mai incontrati.
Vorrei che il tempo potesse
guardarsi alle spalle
e perdere il conto delle ore
rubarsi istanti
corrodersi come una cavitazione
cronologica.
E ristabilire un'ordine delle cose
quello che sembra voi abbiate
vissuto e respirato.
E staccherò la spina. Sì
smetterò di ascoltare. Ascoltarvi.
Guarderò le vostre labbra
rugose che si muovono
irrigidendosi in movimenti
sempre quelli
ripetitivi
noiosi
soffiati.
E riderò di voi dall'altra parte della barricata.
Da dove per quanto limitati
imperfetti
e fangosi
si tenta di dare un senso
levitante al sospiro volatile.
Dove andremo non è chiaro
e forse non arriveremo neanche
a una destinazione riconoscibile
ci riconsoleremo
con l'assenza di un'eco
incessante e scarnificante.
E nel silenzio
costruiremo una nuova visione
dove la pedagogica impronta
smetterà di schiacciare
ogni ombra di creatività
nelle tenebre di un rancore
anziano.