venerdì 13 aprile 2012

proposta di legge di inizativa popolare

Semplice e lineare:

"Chiunque, al (data) 2012 si sia presentato una o più volte in qualsiasi lista politica a elezioni di qualsiasi natura e livello, verrà automaticamente escluso da tutte le future competizioni elettorali, senza esclusione, eccezione o deroga di sorta."

Sto per partire con la raccolta di firme. Il tempo di organizzarmi tecnicamente. 

au revoir, le citoyens

L

mercoledì 11 aprile 2012

non perdiamo il controllo

è solo un momento. nulla più di una crisi passeggera. i contrattempi non sono coordinati. non c'è preordinazione. nessuna mente li ha concepiti. nessuno si è coalizzato contro di noi. questa è la realtà. le cose possono accadere per caso. anche se fanno danni. anche se arrivano al momento sbagliato. anche se arrivano insieme e se ti mettono in ginocchio. non è l'inizio di una caduta nell'abisso. non esiste alcun abisso. la terra è piana. solida. sconfinata. possiamo continuare a camminare. anche a correre, se ci va. restiamo tranquilli e concentrati. non perdiamo il controllo. la nostra mente può trovare una soluzione. può continuare a ragionare, ad analizzare ogni elemento e può riuscire a vedere la via d'uscita. non c'è bisogno di sentirsi spalle al muro. non si deve fare questo errore. lasciarsi andare non migliorerà le cose. arrendersi potrebbe essere solo una risposta parossistica, esagerata, a una distorsione percettiva. emotiva. e si sa, nessuna decisione presa d'istinto, nel pieno delle emozioni, può fare da base per una nuova prospettiva coerente. il futuro non nasce da un gesto repentino. ha bisogno di solidità. di ragione. di buon materiale. di programmazione. di una lunga prospettiva coerente. e di spazio. di ossigeno. di saggezza. respiriamo. inspiriamo ed espiriamo. lentamente. chiudendo gli occhi. no. lasciamoli aperti. meglio. guardiamo il vuoto. meglio se le chiome verdi di una pineta, di un bosco di querce, battute dal sole. molliamo la tensione. e fluiamo. non c'è modo migliore. fluire e vivere. accettare quello che viene e prenderlo così com'è. non è una morte. è forse una trasformazione. forse solo una debolezza. una fiaba raccontata male. un rigurgito. un boccone di troppo. un ingrediente andato a male. non c'è profezia. non c'è fine. la fine verrà quando deve arrivare. per ora, c'è lo scorrere incessante di questa cascata di eventi reali fluidi e inattesi ai quali non sappiamo dare una risposta. calma. tempo. respiro. tutto sembrerà per quello che è. il caso diventerà necessità. e sapremo come impugnarlo. sapremo come muoverci da questo apparente pantano. è un momento. a cui ne seguirà un altro. e poi un altro ancora. momenti dopo momenti. da guardare con rispetto. con distanza emotiva. con pienezza di consapevolezza. e tutto cambierà. attorno. dentro. sulla pelle. nei pori. cambierà forma. e sostanza. non perdiamo il controllo. chissà se ne vale la pena...

giovedì 5 aprile 2012

martedì 3 aprile 2012

la lunga vita del parassita


assorbo, succhio, indistintamente, mi sdilinquo per ogni nettare o siero che mi viene a tiro, che sale primigenio, dai vasi, da qualsiasi dotto ancora cavo e non più saldato dalla vecchiaia, dal disuso o semplicemente dalla calcificazione sedimentata, dai residui tossici che si insinuano in ogni pertugio. cannucce vuote. condotti privi di vita. io mi cibo di fluidi, di battiti cardiaci, di impulsi e getti improvvisi. mi adatto al ritmo che trovo. non chiedo molto, solo substantia. nutrimento. resto dove sto, occupando poco spazio. volendo, quasi nulla. mi faccio da parte. ma succhio, aspiro. sottraggo. e mi nego. non voglio farmi notare. vivo nell'ombra. negli angoli, negli interstizi. mi accomodo, resto acquattato, accoccolato. al limite, perdo anche l'uso dei miei arti, se mai ne ho avuti. aspetto il momento. l'arrivo di una nuova ondata, di una denza schiuma vitale, di un maroso di freschezza, un reflusso vitaminizzante. aspetto. quieto. tranquillo. confido nell'insensibilità del mio ospite. nella sua abitudine ad avere un inquilino. più inquilini. ognuno nel suo anfratto. nella sua galleria, resa inospitale dal disuso, dall'indifferenza. ne approfitto. mi accontento di un posto imprevisto in questo mondo protetto, quasi una sorpresa inaspettata di ricchezza. una fonte di ispirazione. vivo la vita d'altri. assorbo le loro vibrazioni e non chiedo molto di più. forse niente. forse anche questo per me è troppo. ecco perché mi basta. senza grossi patemi. con quella serenità priva di questioni, tipica di chi è come me. un animo semplice. la lenta stasi apparente che si chiama attesa. vivo come fossi sul fondale di un oceano. una distesa di nervi e condotti, muscoli e tendini, ossa e liquidi salubri.mi curo di non estrarre troppa linfa. mi preoccupo della salute del mio locatario. anche lui, lo sento dai fremiti e dalle variazioni minerali, capace di adattarsi. lo rispetto. e lo servo. non sono da buttar via. in fondo, siamo inscindibili. siamo necessari l'uno all'altro. e chi dice il contrario, non conosce bene la realtà. se mi lasciate mi pace non vi accorgerete di me. la vostra vita scorrerà via, liscia come l'olio, senza traumi, senza turbamenti. la mia esistenza è pura e regolare, un perfetto disegno naturale. e, alla lunga, so di diventare insostituibile. utile. quasi inevitabile. quelle piccole variazioni, gli aggiustamenti nel tempo, degli equilibri omeostatici, mi hanno reso più forte, hanno fatto di me un essere importante, mi hanno eletto a pilastro. sostegno. ormai, senza di me, il mio anfitrione non potrebbe sopravvivere. ci vuole così poco per cambiare prospettiva. e troppo tempo, per rimettere tutto in discussione... Sono necessario. fatale. connaturato. sono l'altra faccia di voi stessi. della vostra incuria che oggi si chiama dipendenza. sorridete. e restate in salute il più a lungo possibile.