Finalmente trovo le tue impronte
i tuoi piedi calcati con precisione
sul bagnasciuga
sulla linea di passaggio
precise e distanti
come da corsa
furiosa e affannata
in questo calore che rende sordi,
appanna e ferma i pensieri.
le guardo con ammirazione
mi ricordano i tuoi sorrisi
smorzati da una presenza
che ci tiene affogati
nei nostri sogni mai condivisi.
cercavo le tue gambe
unità di misura del mio piacere
la forza nervosa della tua
determinazione, la bellezza
che tieni custodita in abiti
oversize e distilli
con cura e parsimonia
per i momenti migliori, le occasioni
la decenza di una certezza.
seguivo la corrente irregolare
di onde rifratte
mi bagnavo di una luce opaca
forse umida e contratta
livida, senza la tua pelle
e la tua chioma, costellata
di riflessi d'amore.
ti avevo persa a colazione
e si era raffreddato in me
lo spirito voluttuoso che
sempre m risvegliavi.
ero uscito, mi ero precipitato
nel nostro piccolo golfo
aureo, ma tutto quello
che avevo trovato
era un gruppo di berte
piagnucolanti, forse
affamate, di sicuro
indifferenti. non esistevo
per le loro acrobazie goffe e
comiche. ti ritrovavo
come proiezione, tracce
lievi e dilavate.
e la mia giornata tornava
al principio, tra piccoli
sospiri e una sedia vuota
che riservavo al tuo possibile
ritorno.
i tuoi piedi calcati con precisione
sul bagnasciuga
sulla linea di passaggio
precise e distanti
come da corsa
furiosa e affannata
in questo calore che rende sordi,
appanna e ferma i pensieri.
le guardo con ammirazione
mi ricordano i tuoi sorrisi
smorzati da una presenza
che ci tiene affogati
nei nostri sogni mai condivisi.
cercavo le tue gambe
unità di misura del mio piacere
la forza nervosa della tua
determinazione, la bellezza
che tieni custodita in abiti
oversize e distilli
con cura e parsimonia
per i momenti migliori, le occasioni
la decenza di una certezza.
seguivo la corrente irregolare
di onde rifratte
mi bagnavo di una luce opaca
forse umida e contratta
livida, senza la tua pelle
e la tua chioma, costellata
di riflessi d'amore.
ti avevo persa a colazione
e si era raffreddato in me
lo spirito voluttuoso che
sempre m risvegliavi.
ero uscito, mi ero precipitato
nel nostro piccolo golfo
aureo, ma tutto quello
che avevo trovato
era un gruppo di berte
piagnucolanti, forse
affamate, di sicuro
indifferenti. non esistevo
per le loro acrobazie goffe e
comiche. ti ritrovavo
come proiezione, tracce
lievi e dilavate.
e la mia giornata tornava
al principio, tra piccoli
sospiri e una sedia vuota
che riservavo al tuo possibile
ritorno.